Cos'è una Pulsar, qual è la sua importanza.
Quando una stella massiva, un po' più grande del nostro Sole, esaurisce il combustibile, si contrare fino a diventare piccolissima (un pianetino di qualche decina di chilometri di diametro) ma assai pesante (circa un milione di volte il peso della Terra). Soprattutto diventa composta di soli neutroni, l’elemento più pesante dell’atomo.   
Un oggetto neutro, di per sé, sarebbe invisibile. Però una stella di neutroni può diventare visibile a due condizioni: se ha un forte campo magnetico oppure se ruota attorno a un asse non allineato con la direzione sud-nord del campo magnetico.< br> Nel primo caso, le particelle fuoriescono dai poli facendo oscillare il plasma che circonda la stella, il quale emette radiazione elettromagnetica a tutte le lunghezze d’onda. Nel secondo caso, l’emissione di radiazione diventa visibile nella notte dell’universo, in un modo che assomiglia tale e quale alla luce della Lanterna di Genova: un fascio rotante emesso di continuo, anche se un osservatore può vederlo solo ogni tanto.

Cosa aspettarsi da una cuffia chiamata Pulsar.
Una Pulsar emette a molte lunghezze d’onda, con una emissione radio estremamente polarizzata; in altri termini, il campo magnetico vibra con grande precisione perpendicolarmente alla direzione del moto. 
Il suono è un'onda di pressione, non ha senso parlare di polarizzazione, però mi aspetto che la cuffia Pulsar sia in grado di riprodurre suoni molto "puri" in senso tecnico, ovvero con pochi armonici perfettamente identificabili.
Soprattutto, riprendendo la metafora della Lanterna, Pulsar saprebbe cogliere in modo peculiare la direzionalità del suono, riproducendo quasi spazialmente ciascuno strumento di un’orchestra sinfonica. 
Se così fosse, sarebbe un sogno che si avvera.
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Michele Piana è professore di Analisi Numerica all’Università di Genova e ricercatore associato dell’Osservatorio Astrofisico di Torino. È co-fondatore del gruppo di ricerca MIDA e direttore del Life Science Computational Lab presso l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa di big data, analisi matematica, imaging, applicazioni della matematica alla medicina, applicazioni della matematica all'astrofisica.
Si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Martha Del Vecchio.